Logo UPO, Università del Piemonte Orientale
Cambia lingua
Main content

Ricerca

L’organizzazione del Dipartimento è intesa a garantire la possibilità di svolgere ricerca: 

  • biologica in vitro
  • biologica e preclinica in vivo su modelli animali;
  • in ambito di sanità pubblica e di epidemiologia, nel rispetto delle norme GCP, nell’ambito di studi clinici sia osservazionali sia intervenzionali.

Le tematiche scientifiche identificate come prioritarie dai proponenti includono:

  • Malattie cardio-neuro-vascolari e metaboliche; 
  • Malattie proliferative; 
  • Medicina dei Trapianti; 
  • Medicina di Area Critica e di Urgenza ed Emergenza; 
  • Sanità Pubblica e Metodologia Statistica.

Il modus operandi della Medicina Traslazionale rappresenta il “collante” dell’attività scientifica dei proponenti nelle varie aree di ricerca.

Le principali tematiche di ricerca sono brevemente descritte di seguito.

Malattie Cardio-Neuro-Vascolari e Metaboliche. 

In quest’ampio ambito di ricerca si inquadrano studi sia prettamente biologici, che preclinici e clinici, accomunati da metodologia traslazionale, che prevedono stretta interazione tra ricercatori di base e di area clinica per lo sviluppo di approcci analitici, diagnostici e terapeutici su patologie ad alto impatto sociale ed elevata penetranza quali le malattie cardiovascolari, dismetaboliche e neurodegenerative. Alcune tra le linee di ricerca attualmente attive riguardano: 

  1. l’applicazione di tecniche innovative di imaging al monitoraggio dell’attività cardiaca; 
  2. studi sugli effetti cardiovascolari e sulla funzione piastrinica, in relazione a stati pretrombotici e trombotici di molecole ad attività ormonale e farmaci antiaggreganti ed inibitori della megacariocitopoiesi in modelli cellulari, animali, e su paziente 
  3. Indagini sul ruolo dei meccanismi infiammatori nella patogenesi delle malattie cardiovascolari, neurologiche e neurodenerative, e dismetaboliche.

L’esistenza di specifiche competenze in tema di meccanismi biologici della trombosi, nonchè di cardiologia clinica e interventistica e di neurologia e neurofisiologia clinica rappresenta una base importante per l’attività scientifica del Dipartimento in questa area tematica.

Malattie proliferative

L’approccio traslazionale ha rappresentato una svolta fondamentale nella comprensione della patogenesi molecolare dei tumori e, quindi, nella identificazione di strategie diagnostiche innovative, nella costruzione di modelli ed algoritmi prognostici basati su marcatori biologici, e nel disegno di terapie mirate alle specifiche lesioni molecolari del tumore (cosiddette “target therapies”). Nel Dipartimento, l’approccio traslazionale alla ricerca oncologica è concretamente favorito dalla integrazione fra: 

  1. competenze molecolari applicate sia alla identificazione di nuovi meccanismi patogenetici dei tumori (con particolare riguardo ai tumori ginecologici, alle malattie linfoproliferative, ed ai tumori cerebrali) sia alla diagnostica molecolare delle neoplasie; 
  2. competenze in ambito di epidemiologia descrittiva ed epidemiologia molecolare dei tumori; 
  3. competenze di diagnostica morfologica ed immunoistochimica; 
  4. competenze mediche in ambito ematologico (con particolare riguardo ai linfomi, alla leucemia linfatica cronica ed agli altri disordini linfoproliferativi); 
  5. competenze mediche nell’ambito dei tumori associati a virus (con particolare riguardo all’epatocarcinoma e ai tumori cutanei) ed alle condizioni predisponenti ai tumori epatici (epatiti virali croniche); 
  6. competenze mediche nell’ambito dei tumori endocrinologici (con particolare riguardo ai tumori della tiroide); 
  7. competenze nell’ambito di altri tumori solidi; 
  8. competenze di diagnostica avanzata, sia di imaging sia molecolare, dei tumori ematologici e delle neoplasie solide; 
  9. competenze di terapie chirurgiche innovative nell’ambito dei tumori dell’apparato ginecologico, dell’apparato digerente, del polmone, del rene, e della prostata;
  10. competenze nell’ambito di modalità radioterapiche innovative.

Sul modello dei “Comprehensive Cancer Centers”, l’approccio scientifico comprensivo al malato oncologico ed ematologico previsto dal Dipartimento di Medicina Traslazionale si declina inoltre nella ricerca di nuove modalità di counseling psichiatrico rivolto sia ai pazienti sia ai loro familiari.

Medicina dei Trapianti

Nell’ambito dei proponenti, esistono specifiche competenze scientifiche ed assistenziali di Medicina dei Trapianti. In particolare, allo stato attuale, tali competenze riguardano: 

  1. il trapianto di rene;
  2. il trapianto di cellule staminali emopoietiche.

Tali contesti rappresentano un modello ben consolidato, rispettivamente, di trapianto di organo e di trapianto di cellule. La ricerca traslazionale sul trapianto di rene riguarda l’identificazione di biomarcatori (citochine, marcatori genetici) predittivi di rigetto e di altre complicanze connesse alla immunodepressione iatrogena. Un settore particolarmente importante è rappresentato dallo sviluppo di neoplasie post-trapianto linfomi post-trapianto, associate alla terapia immunosoppressiva, tra cui i linfomi post-trapianto e le neoplasie cutanee associate a infezione da HPV. Nel Dipartimento di Medicina Traslazionale, lo studio clinico-biologico dei linfomi e delle neoplasie cutanee nel paziente trapiantato di rene è particolarmente facilitato dalla compresenza di competenze nefrologiche, ematologiche, dermatologiche e di diagnostica avanzata morfologhica e molecolare nell’ambito dei proponenti. Per quanto riguarda il trapianto di cellule staminali emopietiche, sia autologhe sia allogeniche da donatore familiare, la ricerca traslazionale si concentra sulla identificazione di marcatori molecolari (ad esempio: single nucleotide polymorphisms) predittivi di complicanze peritrapiantologiche nei diversi contesti di trapianto. Un particolare settore di interesse già consolidato tra i proponenti, inoltre, è rappresentato dalle interconnessioni tra trapianto di cellule staminali e patologie neurologiche. Nell’ambito dei proponenti, tali interconnessioni sono bidirezionali, e riguardano:

  1. lo studio di malattie neurologiche insorte come complicanza dei trapianti e della terapia immunosopressiva;
  2. l’utilizzo del trapianto di cellule staminali mesenchimali come strategia terapeutica per la sclerosi laterale amiotrofica.

Questi studi sono facilitati dalla esistenza, nel dipartimento, di competenze di biologia molecolare e cellulare, di trapiantologia, di neurologia e di neurofisiologia clinica.

Medicina di Area Critica e di Emergenza ed Urgenza.

L’area di Medicina Critica e di Emergenza ed Urgenza si occupa di un ampio spettro di patologie, da quelle minacciose per la vita a quelle meno evolutive. In particolare alla Medicina d’Emergenza-Urgenza è affidato il compito di inquadrare, rianimare, stabilizzare e trattare qualsiasi paziente con criticità che si presenti a strutture territoriali o ospedaliere, stabilire le priorità d’intervento e pianificare un corretto “piano di azione” e/o follow-up; alla Medicina di Area Critica o Terapia Intensiva si affidano invece i pazienti che necessitino di supporto vitale o di sistemi di supporto d'organo poiché gravemente malati, ovvero i pazienti che richiedono un monitoraggio intensivo ma che abbiano probabilità di superare le condizioni critiche in cui si trovano. Entrambe le specialità sono inclini alla ricerca traslazionale in quanto molto spesso oggetto di indagini scientifiche su aspetti fisiopatologici, biochimici o bio-molecolari, condotti anche su modelli animali o cellulari, con risvolti importanti in campo diagnostico e terapeutico i cui risultati sono non raramente direttamente applicabili ai pazienti. Nell’ambito dei proponenti, un particolare campo di interesse traslazionale in questo contesto è rappresentato dalla sepsi.

Sanità Pubblica ed Epidemiologia.

Questa area di ricerca, che raggruppa docenti e ricercatori di Igiene e di Statistica Medica, ha una doppia valenza per il Dipartimento: 

  1. attività scientifica propria della Sanità Pubblica; 
  2. contributo e supporto metodologico alle attività scientifiche del Dipartimento.

La ricerca transazionale nell’area della Sanità Pubblica ha l’obiettivo di identificare i determinanti, i vincoli e i meccanismi del trasferimento nella pratica medica delle conoscenze acquisite dalla ricerca. Questo si declina sia nell’ambito dell’epidemiologia eziologica, in cui l’identificazione di fattori di rischio si deve accompagnare ad adeguati interventi ambientali atti alla loro rimozione, sia nell’ambito degli interventi di prevenzione, trattamento e riabilitazione, in cui l’evidenziazione di nuovi interventi efficaci deve essere accompagnato da meccanismi di disseminazione nell’ambito del sistema. Una componente fondamentalmente operativa è poi impegnata nella produzione di strumenti di trasferimento (dalle revisioni sistematiche, alle linee guida, ai profili di assistenza), e nella valutazione di impatto che questi strumenti possono generare nel sistema sanitario. Gli ambiti di lavoro più rilevanti dell’Area di Sanità Pubblica sono i seguenti: 

  1. gli interventi di prevenzione primaria dei comportamenti a rischio, in cui l’Area di Sanità Pubblica è impegnata sia a livello di produzione di evidenza, che di revisione sistematica di letteratura e di costruzione di strumenti di disseminazione (ad esempio linee guida); 
  2. la stima dei rischi ambientali a livello di popolazione, in cui l’Area di Sanità Pubblica è impegnata nella individuazione e misura dei rischi e nella valutazione dell’effetto degli interventi atti alla loro rimozione; 
  3. le strategie di controllo delle malattie infettive, in particolare relative alla prevenzione e trattamento della tubercolosi; 
  4. gli interventi di prevenzione primaria e secondaria dei tumori; 
  5. lo studio della variabilità clinica e dei suoi determinanti; 
  6. lo sviluppo di metodologie ad elevata componente multidisciplinare (es. profili di assistenza) e la valutazione del loro effetto sulla formulazione delle decisioni cliniche e sulla variabilità diagnostico-terapeutica; 
  7. lo studio dei modelli organizzativi che meglio assicurano la disseminazione di tecnologie efficaci sia a livello ospedaliero che territoriale; 
  8. la valutazione dell’efficacia, dell’impatto e del rapporto costo/efficacia in ambito assistenziale di nuove tecnologie, tra cui biomarcatori e farmaci ad impronta biotecnologica.